5 giorni fa
Bubbles
- 31 maggio 2010
- Pubblicato da Superfluamente alle 21:31:00
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- Categorie: moda ft arte/fashion ft art
3+1 posti random da vedere a Parigi
Mora è vicino a Les Halles, vende qualsiasi strumento per la cucina voi possiate immaginare. Dai termometri per dolci agli stampi a forma di camion, dagli aromi al pino silvestre e al papavero alle candeline a forma di pavone. Non sapete come vivere senza il coltello per tagliare il pompelmo? Loro ce l'hanno.
Io ho lasciato il cuore là a causa di questa borsa e chiodo. Rispettivamente 450 e 1000-e-qualcosa euri. Beellliiiini però. C'era anche il panciotto e la cintura, tutto fuori budget!
Kiliwatch
2e
Mora
13, Rue Montmartre
75001 Paris
Kiliwatch è il motivo per cui sono capitata da Mora. Apre alle 9, ed essendo arrivati prima abbiamo vagato a caso per un pò. Ma torniamo a noi. Questo negozio è citato anche sulla Lonely Planet, ed è un istituzione: è un negozio di abbigliamento e accessori nuovi ed usati. hanno davvero di tutto, occhiali, guanti, cuffie da bagno anni 30, uniformi: tutto diviso per colore, fantasia e modello. La sezione uomo è veramente meritevole. Fate un salto anche solo al settore scarpe: nuove, di stilisti emergenti o no, sono veramente belle e ricercate. I commessi e la maggior parte dei clienti anche, per dire... I prezzi non sono economici, ma se si sa cercare bene, si trova tutto. Dovrebbero aver inaugurato recentemente anche il "distaccamento" a pochi passi dal negozio.
64 rue Tiquetonne
Un posticino carino non segnalato è il parchetto, di cui non ho trovato il nome, all'angolo tra Rue St-Julien le Pauvre e il Quai de Montebello, nel quartiere latino: vista impagabile di Notre Dame lontano dalle orde barbariche di turisti alla ricerca di Quasimodo.Ai Jardins de Luxembourg mi sono tecnicamente adagiata su una sedia verde in attesa che arrivassero modelle e gente-che-conta come succede durante la settimana della moda. Mi sono sentita molto Garance Dorè, le buone intenzioni e le scarpe sporchè di polvere bianca erano le stesse. Purtroppo però non è passato nessuno. Me tapina.
Così mi sono improvvisata fotografa e ho fotografato gente interessante a caso.
Lei è stata una soddisfazione: per favore soffermatevi attentamente prego su QUESTA mantella, le Oxford rosse e provate a immaginare che camicia indossava? Miu Miu con donnine nude, mica micetti, cani e rondinelle! Sò soddisfazioni!
Invece, per la categoria "pubblicità minimal", abbiamo Ysl che avvolge l'Opera e Mr Lagerfield che in ogni, e sottolineo ogni, fermata del bus ha posizionato una vetrina con la famosa bottiglietta. Queste vetrine però erano anche accettabili.
- 28 maggio 2010
- Pubblicato da Superfluamente alle 20:40:00
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- Categorie: viaggi/travels
Il Dio della moda
La campagna del 2005 di Marithé and François Girbaud è stata presentata in tutto il mondo, tranne in Italia: la Chiesa ne ha bloccato la pubblicazione.
The Evangelist by Baldovino Barani -fate un salto nel suo sito, le foto meritano davvero-
Bhisan Rai
Bruce Weber in Vogue Paris May 2006
Camille Akrans in Numero #110.
Ovviamente queste foto sono blasfeme, i mocassini rossi Prada del Papa no.
Mah, pensiamo ai pretini di Mario Giacomelli che sono i più belli. Toh ho fatto anche la rima!
- Pubblicato da Superfluamente alle 14:02:00
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- Categorie: editoriali/editorials
Nubar Gulbenkian
Nubar Gulbenkian (1900-72) was an Armenian-born playboy tycoon who lived in the Ritz Hotel. His money came from the family oil business (it owned five per cent of BP's shares) and he was a well-known figure in London: an impeccable dresser, he almost always wore a fresh orchid in his lapel; when visiting desert countries, he had the flowers shipped in daily.
For a London party, he flew in a troupe of belly dancers from Turkey. Married three times and twice divorced, he remained childless. He had a superior attitude about good food and wine.
The perfect number for dinner, he said, was two (himself and a headwaiter).
He drove about in a custom-built gold and black car, designed to look like a London taxi and powered by a Rolls-Royce engine.
Cracked Gulbenkian:
I like to travel in a gold-plated taxi that can turn on a sixpence—whatever that is.
He liked big, fast, expensive cars and, after owning many rapid pre-war sports cars, acquired a taste for Rolls-Royces in the post-war years. He had a chauffeur, called Wooster, but would often take the wheel himself or urge his driver on from the back seat:
Nubar is so tough that every day he tires out three stockbrokers, three horses and three women.
Umile
- 17 maggio 2010
- Pubblicato da Superfluamente alle 14:52:00
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- Categorie: ispirazione/inspiration
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