Electric Holiday: il mondo Disney esordisce nella moda

Disney in collaborazione con Barneys New York ha prodotto un cartone animato di 5 minuti in cui Minnie si trova alle prese con la settimana della moda a Parigi. A sfilare sulle passerelle, sotto gli occhi di un pubblico composto dai soliti grandi nomi e da personaggi animati, sono gli stessi protagonisti dei cartoni vestiti Balenciaga, Rick Owen, Lanvin...

                                      



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Me ne vado per un po'

Per 20 giorni non aggiornerò il blog: me ne vado in Nepal! Ciao!


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Come diventare una femme fatale degli anni 40

Dopo il post su come diventare una ragazza flapper, una lista di cose da fare per somigliare il più possibile a una diva di Hollywood degli anni 40.

  1. La ricerca
Prima di iniziare bisogna innanzitutto osservare attentamente le Maestre con la M maiuscola. Digitate il loro nome su Google Immagini oppure accedete direttamente all'archivio Life di Google:

Rita Hayworth

Ava Gardner

Liz Taylor


Vivien Leigh
Hedy Lamarr

Veronica Lake

    
     2.  I Capelli
Una femme fatale del 1940 generalmente ha due diversi modi di acconciarsi i capelli: lunghezza alle spalle con piega morbida oppure un taglio appena un po' più corto con onde più accentuate. La riga può essere sia centrale che di lato, anche se personalmente trovo che quest'ultima sia da preferire. Niente scalatura.
Per quanto riguarda il colore dimenticate i riflessi e i colpi di sole: una femme fatale ha capelli di un colore naturale (eccezione per il biondo platino) e monotono.
Curateli molto: la brillantezza è essenziale!


     3.  Il make up
Il trucco di una femme fatale è sempre curato e vamp.
La pelle è opaca e candida (usate la cipria, ma attenzione a non esagerare!), gli occhi sono incorniciati da folte ciglia nere e la bocca è sempre e solo nelle nuances di rosso.
Lo smalto deve essere in tinta con il rossetto, dimenticate quindi i colori improbabili che vanno di moda ora.
Un'attenzione particolare va alle soppraciglia: negli anni 40 erano generalmente molto curate e definite, ma non a tutte donano. Prima di creare strane ali di gabbiano, rivolgetevi alla vostra estetista e chiedete consiglio a lei!

     4. Le calzature
Una femme fatale non sa cosa siano le sneakers né tantomeno le ballerine: calza sempre e solo tacchi. Non i tacchi da stipper a cui siamo abituate oggi, ma un piccolo tacchetto, massimo 7 cm e niente plateau. Per un tocco ancora più chic scegliete quelle in vernice o con dettagli in marabù o con piccole pietre (ma senza esagerare).
Questa stagione torneranno di moda i tacchi di quest'altezza, ma se preferite qualcosa di veramente originale iniziate sin da ora a girare mercatini e negozi di abbigliamento usato. 
Qui troverete la mia personale guida per addentrarvi nel favoloso mondo dell'usato.


     5. Il guardaroba
Una femme fatale è essenzialmente elegante, mai volgare. Di giorno e di sera.
Non indossa denim, porta sempre collant opachi neri o color carne.
D'inverno la femme fatale indossa lunghi guanti in seta, satin, pizzo o velluto e si copre utilizzando pellicce. Ricordatevi però che gli anni 40 sono finiti e voi siete comunque donne moderne: investite in una pelliccia di finto pelo.
La lunghezza della gonna (perchè i pantaloni non sono contemplati) è obbligatoriamente sotto il ginocchio.
Completate il tutto con un grazioso cappellino e un foulard.
La lingerie, invece, è esclusivamente in seta o pizzo, sempre e solo nera. Se ve la sentite potete anche optare per un bel corsetto che vi garantirà una vita da vespa.
Se non avete anziane zie o nonne con la vostra taglia (e disposte a prestarvi i loro vestiti) o se non potete permettervi una sarta per farvi fare abiti su misura, anche in questo caso come per il punto 4, consiglio di visitare i mercatini della vostra città. Troverete tantissime cose.



     6.  I dettagli
Le dive degli anni 40 fumavano. Come ricordavo nel punto 5, siete donne moderne. Oggi fumare non è più sexy come poteva esserlo un tempo, ma se proprio non potete farne a meno usate un bocchino (lo trovate nelle tabaccherie con articoli per fumatori).

Non dimenticate di usare qualche goccia di profumo.

Per i gioielli usate quelli in oro giallo (o dorati).

 
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Fashion Week: Lauren Laverne ne sfata i miti

La settimana della moda a Milano è finita. Qualche giorno fa vi parlavo di ciò che succede fuori da una sfilata, oggi vi linko un articolo, scritto da Lauren Laverne e pubblicato sul sito del The Observer, che tratta in modo spiritoso ma probabilmente veritiero i paradossi e le frivolezze che circondano questa settimana.
Qui il link.
Scoprirete che anche a Londra i fashion blogger vanno alle sfilate, che chi può cerca di non sorridere, che non ci sono snacks (alle sfilate non si va per mangiare!), che il posto dove vi siederete conta e, soprattutto, che i jappa, con i loro outfit stravaganti, entrano dappertutto.
Sempre a proposito di questo argomento mi piacerebbe poter vedere questo documentario del 2011: qualcuno sa se è possibile vederlo in streaming?

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MilanoFashionWeek 2012: cosa succede fuori da una sfilata, come perdere la dignità per un posto standing

Quest'anno ho finito la sessione d'esami prima del solito e, complice il clima, ho deciso di godermi queste ultime giornate di sole in giro per Milano a spiare da lontano un po' di Settimana della Moda, caratterizzata come ogni anno da un'invasione di modelle e auto blu in giro per la città.
L'obiettivo di ieri era quello di visitare la mostra "Gli anni 90 nelle riviste di moda e società" a Palazzo Giureconsulti (Via Mercanti, 3) soprattutto per poter entrare in questo palazzo che normalmente è chiuso al pubblico. Arrivata all'indirizzo ho trovato solo lo stand di Mercedes. Non sapendo cosa fare, ho consultato il calendario delle sfilate: a pochi passi da lì, al Castello Sforzesco, nel giro di un'ora sarebbe iniziata la sfilata di Roccobarocco. Perchè non andare a vedere cosa succede? Da brava ragazza di provincia non ho mai visto una sfilata e curiosa come mio solito ho colto l'occasione al volo, pur dovendomi accontentare di stare fuori a guardare.
Nel cortile del Castello è stato allestito questo enorme tendone nero con tre entrate: Press, Buyers e Backstage. Io mi sono seduta nei pressi dell'entrata dei Buyer, dove alcune signore  aspettavano la fine delle prove per poter entrare.

Giusto il tempo di sistemarmi che arriva un'esemplare di Fashion Blogger. Una come me senza conoscenze sul mondo della moda, una che si limita a pubblicare foto di sè stessa vestita in modo mediocre credendosi molto cool. La differenza è che io ero seduta a guardare, lei si è avvicinata ai PR dell'ingresso.
Conscia di tutte le polemiche sollevate dalle case di moda per la presenza di queste ragazze alle sfilate, da brava curiosa ho voluto vedere cosa sarebbe successo.
Rimbalzata. La blogger, cercando di attirare l'attenzione di una PR in particolare, viene gentilmente fatta accostare all'entrata con la promessa che non appena ce ne sarebbe stata l'opportunità, sarebbe stata fatta passare.
La blogger in questione, con la faccia palesemente rassegnata, si allontana per avvicinarsi a una coppia apparsa anche sul suo blog: I SUOI GENITORI. Questi, nella stessa posizione delle mamme e dei papà che assistono alla recita del pargolo, chiedono spiegazioni: perchè non ti hanno fatta entrare?
Arrivano i fotografi e i giornalisti.
La fashion blogger in questione (insieme ad altre ragazze mezze nude venute solo per farsi vedere), sollevando la testa dall'Iphone perennemente in mano, se ne accorge e in un attimo si allontana dai genitori con fare furtivo e inizia A PEDINARE chiunque avesse in mano una macchina fotografica nella vana ricerca di attenzioni. Nonostante lo sforzo nel cercare di farsi vedere, nulla, secondo buco nell'acqua, i fotografi non la immortalano. Delusa torna da mamma e papà, che la spingono ad avvicinarsi di nuovo all'entrata: finalmente la sua odissea è finita, una PR molto magnanima la fa passare. I genitori possono finalmente andarsene, non prima di essersi assicurati dell'ora in cui poter tornare a prenderla.
Nel frattempo vengono fatti entrare gli ultimi ritardatari e la sfilata inizia, la musica altissima rimbomba in tutto il cortile, i turisti cercano di capire cosa stia succedendo.
Un quarto d'ora dopo le porte si spalancano.
La sfilata è finita.

Vengono scattate le ultime foto, le modelle se ne vanno alla sfilata seguente mentre gli autisti attendono fuori dal Castello.


In tutto questo io non sono ovviamente entrata e nemmeno ho cercato di farlo. Non fraintendetemi, mi piacerebbe moltissimo poter assistere alle sfilate e agli eventi della Settimana della Moda, ma se mai succederà non sarà certo perchè ho pregato la PR di turno.
La dignità vale più di un posto standing.

ps:ad oggi la blogger che ho visto ieri NON ha ancora pubblicato nulla sul suo blog, mentre in Internet giravano articoli e foto già dopo pochi minuti dalla fine della sfilata. Cosa è andata a fare?
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Oggetto del desiderio di Settembre



















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La ricerca dei bijoux

Dopo la mia personale mania per le maglie a righe e per le zeppe nere (ve ne parlavo qui), è arrivata pure quella per i gioielli e in particolare per gli anelli e gli orecchini. 
All'inizio ne compravo un po' ovunque ma ora che ne ho cassetti pieni sono diventata più selettiva e acquisto solo oggetti semi-preziosi o pezzi unici scovati nei mercatini (per questo tipo di cose consiglio di andare a quelli di Berlino: ho trovato intere bancarelle con prezzi veramente bassi!).
Ovviamente a questa continua ricerca si aggiunge quella fatta sul web, vero tesoriere di designer e artigiani che creano oggetti veramente particolari.
Ecco un paio di esempi che ho trovato da poco:






Atelier VM (che tra l'altro ha la sede e un punto vendita a Milano!):







Avete altri siti da consigliarmi?

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