MilanoFashionWeek 2012: cosa succede fuori da una sfilata, come perdere la dignità per un posto standing

Quest'anno ho finito la sessione d'esami prima del solito e, complice il clima, ho deciso di godermi queste ultime giornate di sole in giro per Milano a spiare da lontano un po' di Settimana della Moda, caratterizzata come ogni anno da un'invasione di modelle e auto blu in giro per la città.
L'obiettivo di ieri era quello di visitare la mostra "Gli anni 90 nelle riviste di moda e società" a Palazzo Giureconsulti (Via Mercanti, 3) soprattutto per poter entrare in questo palazzo che normalmente è chiuso al pubblico. Arrivata all'indirizzo ho trovato solo lo stand di Mercedes. Non sapendo cosa fare, ho consultato il calendario delle sfilate: a pochi passi da lì, al Castello Sforzesco, nel giro di un'ora sarebbe iniziata la sfilata di Roccobarocco. Perchè non andare a vedere cosa succede? Da brava ragazza di provincia non ho mai visto una sfilata e curiosa come mio solito ho colto l'occasione al volo, pur dovendomi accontentare di stare fuori a guardare.
Nel cortile del Castello è stato allestito questo enorme tendone nero con tre entrate: Press, Buyers e Backstage. Io mi sono seduta nei pressi dell'entrata dei Buyer, dove alcune signore  aspettavano la fine delle prove per poter entrare.

Giusto il tempo di sistemarmi che arriva un'esemplare di Fashion Blogger. Una come me senza conoscenze sul mondo della moda, una che si limita a pubblicare foto di sè stessa vestita in modo mediocre credendosi molto cool. La differenza è che io ero seduta a guardare, lei si è avvicinata ai PR dell'ingresso.
Conscia di tutte le polemiche sollevate dalle case di moda per la presenza di queste ragazze alle sfilate, da brava curiosa ho voluto vedere cosa sarebbe successo.
Rimbalzata. La blogger, cercando di attirare l'attenzione di una PR in particolare, viene gentilmente fatta accostare all'entrata con la promessa che non appena ce ne sarebbe stata l'opportunità, sarebbe stata fatta passare.
La blogger in questione, con la faccia palesemente rassegnata, si allontana per avvicinarsi a una coppia apparsa anche sul suo blog: I SUOI GENITORI. Questi, nella stessa posizione delle mamme e dei papà che assistono alla recita del pargolo, chiedono spiegazioni: perchè non ti hanno fatta entrare?
Arrivano i fotografi e i giornalisti.
La fashion blogger in questione (insieme ad altre ragazze mezze nude venute solo per farsi vedere), sollevando la testa dall'Iphone perennemente in mano, se ne accorge e in un attimo si allontana dai genitori con fare furtivo e inizia A PEDINARE chiunque avesse in mano una macchina fotografica nella vana ricerca di attenzioni. Nonostante lo sforzo nel cercare di farsi vedere, nulla, secondo buco nell'acqua, i fotografi non la immortalano. Delusa torna da mamma e papà, che la spingono ad avvicinarsi di nuovo all'entrata: finalmente la sua odissea è finita, una PR molto magnanima la fa passare. I genitori possono finalmente andarsene, non prima di essersi assicurati dell'ora in cui poter tornare a prenderla.
Nel frattempo vengono fatti entrare gli ultimi ritardatari e la sfilata inizia, la musica altissima rimbomba in tutto il cortile, i turisti cercano di capire cosa stia succedendo.
Un quarto d'ora dopo le porte si spalancano.
La sfilata è finita.

Vengono scattate le ultime foto, le modelle se ne vanno alla sfilata seguente mentre gli autisti attendono fuori dal Castello.


In tutto questo io non sono ovviamente entrata e nemmeno ho cercato di farlo. Non fraintendetemi, mi piacerebbe moltissimo poter assistere alle sfilate e agli eventi della Settimana della Moda, ma se mai succederà non sarà certo perchè ho pregato la PR di turno.
La dignità vale più di un posto standing.

ps:ad oggi la blogger che ho visto ieri NON ha ancora pubblicato nulla sul suo blog, mentre in Internet giravano articoli e foto già dopo pochi minuti dalla fine della sfilata. Cosa è andata a fare?
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3 commenti:

Arianna ha detto...

ahahahha...
mi hai fatto sorridere.

sante parole le tue....
ma bisogna anche ammettere che è un settore, come quello dello spettacolo, che è composto in maggioranza da persone che hanno fatto marchette per arrivare dove sono.


bello sapere che ci sono ancora persone con una dignità, e sopratutto il coraggio di scrivere un post come questo.


Arianna

ciulia ha detto...

Questo è proprio l'esempio perfetto per ciò che stavo pensando ieri: il mondo della moda era meglio quando era inarrivabile, perché le fescion blogger non sanno essere l'anello di congiunzione tra la moda e il "consumatore". Il loro intento principale è esserci, essere abbastanza famose da ricevere un invito da qualche marchio prestigioso. Il fatto che vengano invitate per dare un'interpretazione meno giornalistica alle sfilate non le tocca minimamente, tanto che le loro opinioni sono poche parole riassunte dalle cartelle stampa racchiuse tra delle parentesi. L'importante è farsi la foto su Instagram e sentirsi dire "che invidia".
Un'altra dimostrazione è il fatto che il post tipo di un fescion blog durante la settimana della moda è "Oggi sono stata alla sfilata di X" seguito da ventordicimila foto del proprio outfit e, forse, da qualche foto sfocata della sfilata.
Poi ci sono le fashion blogger.

Superfluamente ha detto...

@Arianna: da quando ho aperto il blog e ho iniziato a tenermi aggiornata su questo fantomatico "mondo della moda" ho capito che tutto gira intorno all'immagine. Ero ingenua, e forse la sono ancora ora, e continuo a pensare che ci sia ancora qualcuno che da più importanza ai dettagli, al taglio, ai materiali.
Ripetere ancora quanto alcuni blogger di moda tralascino questi aspetti è inutile, c'è solo amarezza nel constatare che evidentemente oggi c'è più bisogno di ragazze che cercano visibilità alla sfilata piuttosto che di persone che sappiano riconoscere un buon lavoro.

@ciulia: io penso che qualcunaoche sappia essere il famigerato anello ci sia, non in Italia però (e con questo non sto dicendo che tutte le blogger estere sappiano farlo).

I lettori sono succubi del fenomeno Grande Fratello, amano spiare le vite patinate(?)dei blogger e attraverso i social illudersi di farne parte. Questo non sarebbe un problema, ognuno gestisce e legge ciò che gli pare. Il problema è che le case di moda preferiscono legare la propria immagine a uno sconosciuto con un folto seguito che si fa fotografare nei loro showroom piuttosto che a uno sconosciuto che sappia apprezzare ciò che viene creato da loro. E non sto parlando di grandi firme, ma anche di marchi emergenti.
Quantità piuttosto che qualità.

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C. P. Scott